Ornospade, Vienna, van Ghelen, 1727

 SCENA XIV
 
 ANILEO, VONONE, GERONZIO e ORNOSPADE fra guardie
 
 GERONZIO
 (Gelosia, che non fai?)
 VONONE
                                            (Son fuor di me).
 ORNOSPADE
 Anileo, finalmente
1265la tua rabbia mi opprime.
 Morrò, senz’altra colpa che d’averti
 mal conosciuto e amato.
 Saziati. In mia ruina
 ti abusa di un poter che non avresti,
1270se non fosse opra mia. Di mia costanza
 forse sbigottirà la tua fierezza;
 e ti sarà tormento
 che non possa la morte
 da la man di Anileo prender più orrore
1275per farmi più dolente o pur men forte.
 ANILEO
 Vedrem se tanto core
 avrai, fatto bersaglio ad altro braccio
 che al mio. Tosto a quel sasso
 legatelo, o soldati.
 ORNOSPADE
1280Quante lagrime ancora
 dee, ma tarde, costar la mia innocenza! (Vien da le guardie legato ad una colonna)
 VONONE
 (E Palmide infierir potrà in quel petto?)
 GERONZIO
 (O di miseria oggetto!)