Ornospade, Vienna, van Ghelen, 1727

 SCENA III
 
 ORNOSPADE dalla prigione e NISEA
 
 ORNOSPADE
 Qual ti guida a un meschin forza o volere?
 NISEA
885Ornospade, a te vengo
 più rea di quel che pensi; e al mal che feci,
 dar compenso vorrei; ma tu me reggi,
 dubbia di evento e di consiglio ignara.
 ORNOSPADE
 A te non imputar ciò che mi viene
890da fortuna perversa.
 NISEA
                                        Ah! Tu non sai.
 Al re, cui ben servisti, io t’accusai.
 ORNOSPADE
 Di che?
 NISEA
                  Di aver sedotta
 Palmide a rifiutarlo;
 sdegno tanto poté di offeso amore
895nel suo primo furore.
 ORNOSPADE
 Che sento!
 NISEA
                       Il dissi appena
 che n’ebbi orror. Questo in me crebbe al primo
 sentor di tua condanna.
 Trassemi qui pietà. Pietà trarrammi
900a’ piè del genitor. Dirò il mio fallo.
 Discolperò col mio rossor te stesso. (Ornospade sta in atto pensoso)
 Placherò il padre o morirotti appresso.