Ornospade, Vienna, van Ghelen, 1727

 SCENA V
 
 ORNOSPADE
 
 ORNOSPADE
145Qui si attenda il gran duce;
 e rimanete intanto
 voi meco a ragionar, tristi pensieri.
 Ma a qual de’ miei disastri
 darò il primiero? Al perfido Anileo?
150Non si curi. Al mio re? Benché spietati,
 i comandi ne adoro.
 Al duro esiglio? Con virtù lo soffro.
 A la diletta Palmide? Mi serbi
 la sua fede e mi basta.
155A l’onor mio? Meco lo porto e chiaro,
 qual sol per nube, ne traspare il raggio,
 senza temer di rea calunnia oltraggio.
 
    Palmide, dolce oggetto
 del mio più caro affetto,
160rallegra un mio pensiero
 e dimmi la tua fé.
 
    Palmide... (Viene interrotto dal suono delle trombe, dalle quali è preceduto l’arrivo di Mitridate)