Ornospade, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA XIV
 
 ANILEO, VONONE, GERONZIO e ORNOSPADE fra guardie
 
 GERONZIO
 Gelosia, che non fai?
 VONONE
                                        (Son fuor di me).
 GERONZIO
 (Gelosia, che non fai?)
 VONONE
                                            (Son fuor di me).
 ORNOSPADE
1220Anileo, finalmente
 la tua rabbia mi opprime.
 Morrò, senz’altra colpa che d’averti
 mal conosciuto e amato.
 Saziati. In mia ruina
1225ti abusa di un poter che non avresti,
 se non fosse opra mia. Di mia costanza
 forse sbigottirà la tua fierezza;
 e ti sarà tormento
 che non possa la morte
 da la man di Neppur da la tua man prender più orrore
 per da la man di Anileo prender più orrore
 per farmi più dolente o pur men forte.
 ANILEO
 Vedrem se tanto core
 avrai, fatto bersaglio ad altro braccio
1235che al mio. Tosto a quel sasso
 legatelo, o soldati.
 ORNOSPADE
 Quante lagrime ancora
 dee, ma tarde, costar la mia innocenza! (Vien dalle guardie legato ad una colonna)
 VONONE
 (E Palmide infierir potrà in quel petto?)
 GERONZIO
1240(O di miseria e di pietade oggetto).