Ornospade, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA XI
 
 MITRIDATE, poi ARTABANO con ANILEO
 
 MITRIDATE
 Penso a l’amico e ogni ombra
 dal cor già mi si sgombra.
1085Penso a l’am l’amante e ancora
 dir non posso così. Ma che? Conviene
 soffrir, che non so in lei
 se un gran bene o un gran mal più perderei.
 ARTABANO
 Giunto in Carre è Metello. Ad incontrarlo
1090tu vanne.
 MITRIDATE
                     Pria mi concedi...
 ARTABANO
 Non replicar.
 MITRIDATE
                           Pronto; ma nulla intanto,
 che ne avresti dolor, l’eccelsa mente
 su Ornospade risolva. Egli è innocente. (Parte)
 ANILEO
 Guardati, o sire, d’indugiar. Previeni
1095del romano legato
 le ree speranze e le dimande audaci.
 I primi di Metello ardenti voti
 fieno in pro di Ornospade;
 né condannar tu lo potresti alora,
1100senza più provocar cesare e Roma.
 Su. Il rival di Artabano,
 il prottetor dei figli di Fraate,
 il seduttor di Palmide e di augusto
 mora. Sarai felice e sarai giusto.
 ARTABANO
1105O fedele Anileo, vinte hai l’estreme
 ripugnanze del cor. Qualche rimorso
 davami rimembranza
 dei trofei di quel misero. Han distrutto
 le recenti sue colpe il merto antico.
1110Ei mi sostenne la corona in fronte;
 e sua gloria maggior pensa che or sia
 ritormela di capo e al piè gittarla
 di un cesare nemico.
 Non lo farà. Va’.
 ANILEO
                                Tosto. (In atto di partire)
 ARTABANO
1115Ma se innocente ei fosse?
 ANILEO
 Ritorni a dubitar? Di me diffidi?
 Un momento che tardi...
 ARTABANO
 No. Vanne Va’ dunque; e al simulacro,
 onde Nemesi spira
1120contra i rei pena ed ira,
 Ornospade si tragga; e là trafitto
 sia da partico stral quel cor perverso.
 Poi del fiero apparato
 tolgasi ogni orma; e di più luce adorno
1125sembri, al cader di lui, splender il giorno.
 ANILEO
 Tanto farò. Ma sinché il ferro intriso
 non ti [illeggibile] reco del sangue iniquo e fello,
 celati a Mitridate e più a Metello.