Ornospade, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA IX
 
 NISEA e VONONE
 
 NISEA
 Femmina mai non vidi
 sì pertinace.
 VONONE
                          Guai
1015se cor di donna è invaso
 da quel mostro e da quella
 de l’amoroso inferno
 furia letal che gelosia si appella.
 NISEA
 Deh! Tu la segui e studia di placarla.
 VONONE
1020Più facil crederò dar far ch’arda il ghiaccio
 o smover rupe o tigre
 impietosir rabbiosa
 che ridurre a ragion donna gelosa.
 
    Se non vi fosse
1025quel tosco amaro
 di gelosia,
 quanto più dolce,
 quanto più caro
 saria l’amar!
 
1030   Fuggendo pace,
 cercando affanno,
 ella in suo inganno
 sé stessa gode
 di tormentar.