Faramondo, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA XIX
GUSTAVO, FARAMONDO, e GERNANDO con seguito
GUSTAVO
1565
Tu Sveno, voi giurati
numi di Averno, orribil dea, severa
punitrice dell’ombre, omai reggete
l’impotente mio braccio.
Della vittima stessa
1570
più teme il sacerdote e l’are vostre
con più di orror non fur di sangue intrise.
Ricordate a Gustavo
qual fu Sveno trafitto e chi l’uccise.