Ornospade, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA IV
 
 PALMIDE e MITRIDATE dalla sotterranea e i suddetti
 
 MITRIDATE
 Vedi. (A Palmide)
 PALMIDE
               O per noi verace (A Mitridate)
860Anileo! Siam traditi.
 ORNOSPADE
 Tolga il cielo, o Nisea, che sì mi punga
 o l’offesa o ’l periglio senso di offesa o tema di periglio
 che vendicarmi o preservarmi io voglia
 a costo del tuo onore. Al regal padre,
865de l’averlo ingannato
 qual pretesto addur vuoi? Farai ch’e’ sappia
 l’amor? Lo sprezzo? La vendetta? E pensi
 di salvarmi così? Peggio mi esponi.
 Discolpa di chi serve è una calunnia,
870se è in aggravio a chi regna.
 NISEA
                                                     E che altro posso?
 ORNOSPADE
 Tacere, al tuo decoro risparmiarti
 risparmiar tal tal [illeggibile] vergogna e pena, amante ed innocente
 ritornare al tuo sposo e in abbandono
 lasciarmi a la mia sorte.
 NISEA
875E per mia colpa a morte... (Piange)
 PALMIDE
 Ei d’amor le favella. (A Mitridate)
 MITRIDATE
 E d’amor piange anch’ella. (A Palmide)
 NISEA
 Che giovano qui pianti? Addio, Ornospade.
 Per tradirti ebbi ingegno
880e l’avrò per salvarti.
 ORNOSPADE
 Che pensi far?
 NISEA
                              Quanto pietà mi detti.
 Amor non oso dir, per non turbarti.
 
    D’amor non parlai;
 al labbro il vietai;
885ma ’l cor ne fu in pena.
 
    Ritenni i sospiri;
 non dissi: «Ti adoro»,
 con quanto martoro
 amor lo sa appena.