Ornospade, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA PRIMA
 
 ANILEO e GERONZIO
 
 ANILEO
790Qui si ammetta Nisea. Parli a Ornospade.
 Mel chiese e vi assentii. Giovami il farlo.
 GERONZIO
 Perché?
 ANILEO
                  Non lievi ho indici
 ch’ella amante ne sia.
 GERONZIO
 Amor che a Mitridate
795e a Palmide saria d’ira e di affanno.
 ANILEO
 La sollecita morte
 di Ornospade del nemico mi è a cor. Se a lui poss’io
 in Palmide e nel duce
 tor le difese, ho vinto.
 GERONZIO
800Tel crederan?
 ANILEO
                            Dal testimon del guardo
 saran convinti. I primi dubbi ho sparsi saran convinti. I primi dubbi ho sparsi
 nel loro sen. Per quella, convinti fian nel loro sen. Per quella,
 che colà vedi, sotterranea via,
 pieni di gelosia,
805qui a sorprender verranno
 Ornospade e Nisea. Fece l’ingegno
 il suo poter. Faccia sue parti il caso.
 Propizio è ’l caso a ben ordite trame.
 GERONZIO
 (Malvagità quanto ha d’ingegno!) Ah, duce,
 \PANILEO
                                                                                 Io l’ire
 vo a stimolar già accese
 in Re, cui stanno invano
 ragion di stato e gelosia di amore
 \PGERONZIO
810Ma se innocente il sai lo sai, se i tuoi rammenti
 favor non lievi, ond’ei ti alzò a gran sorte,
 perché voler sua morte?
 ANILEO
 Per tormi a quel rossore
 che mi dà il mio dover. Chi tal mi fece
815strugger può l’opra sua, pentirsi e trarmi...
 No no, Geronzio, ei pria ne resti oppresso.
 Io ciò che deggio a lui, rendo a me stesso.
 GERONZIO
 
    Ti parla il mio zelo;
 chi alzarsi pretende
820su inique vicende
 si fabbrica ruina e irrita il cielo. (Entra nell’interno della prigione)