Ornospade, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA XI
 
 ORNOSPADE
 
 ORNOSPADE
545Ubbidirò? Che dissi? O ubbidienza
 funesta! O rea promessa! Io potrò dunque,
 per servire al mio re, tradir chi adoro?
 Fatale estremità, dove ugualmente
 trovo obbrobrio ove vo, pena onde parto.
550O Palmide! O Artabano!
 A chi serbo la fede? A chi la tolgo?
 Chi di voi me ne assolve?
 Perdonami, o mia cara. È forza alfine
 che in contrasto sì fier ceda al più giusto
555il più tenero affetto ;,
 ch’io non t’invidi un bene
 da fortuna concesso
 e che, in pegno di fede,
 al re sveni il mio amore e a te me stesso.
 
560   Ti cedo al mio regnante.
 Non dirmi infido iniquo amante.
 Compiangi l’amor mio.
 Discolpa il mio dover.
 
    Qual Naufrago in mare infido,
 che quanto avea più caro
 dal mar vedendo astretto
565non hao per trovar porto trarmi a lid al lido
 né forza né voler.