Ornospade, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA PRIMA
 
 ANILEO e PALMIDE
 
 ANILEO
 No, Palmide, non son quel vil, quell’empio,
 nomi che ira ch’ira e dolor tiene t’arma sul labbro,
285più che ragion.
 PALMIDE
                               (Che sofferenza e pena!)
 ANILEO
 Qui sovrana tu regni,
 qual d’Artabano al fianco,
 sui faretrati parti
 e su l’altre avrai scettro
290al vasto impero suo suddite genti.
 PALMIDE
 Che dici?
 ANILEO
                     Che fra poco
 verrà il grande Artabano
 a te sposa e regina;
 e tu ’l prezzo sarai di quella pace
295che da l’armi dispero e da la forza.
 PALMIDE
 Dehi!, Qual mi si minaccia aspra nuova sciagura!...
 ANILEO
 Eh! Meglio riconosca
 l’alto favor de’ numi
 e se dirlo non sdegni
 qual di Anileo. [illeggibile] tu sei giusta e non giura[illeggibile]
 PALMIDE
 Comunque aver prefisso
 di me possa il destin, tu ’l primo oggetto
 sarai de l’ire mie. Tremane e assolvi
 te da rischio e timor. Morte è ’l sol bene
 che Anileo far mi possa.
 ANILEO
                                                                                              Palmide Oh! Se non fosse
 che un cieco amor t’ha posto agli occhi un velo,
 meglio ravviseresti
 ciò che ti giova. S[illeggibile] Scorda
300un colpevole, un esule...
 PALMIDE
                                              Perverso!
 Stanco sei ch’io ti soffra; e quale ad altri
 piace udir suon di lode, a te diletta
 quel di [illeggibile] scherno e d’infamia.
 L’amor, che mi rinfacci,
305fa la gloria di Palmide; e la colpa
 del mio eroe nel suo esiglio
 vien da l’iniquità di un tuo consiglio.
 ANILEO
 
    Luci, che irate e felle
 siete ancor [illeggibile] care e belle,
310se più mi fisso in voi,
 sento che n’arderò.
 
    E se in me cresce il foco,
 forse avverrà che poco
 amor di re mi affreni
315e voi placar saprò.