Ornospade, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA IV
 
 GERONZIO
 
 GERONZIO
 Malvagia ambizion, che non esiggi
 da chi di te si forma idolo e nume?
 Cieco Anileo, tu corri
130un sentier, che ti guida
 a perderti, e nol sai. La tua alterezza
 lega fe’ con invidia e con inganno,
 sol d’Ornospade in danno. Ei pur ti volle
 di sua fortuna a parte.
 Ben servì al suo signor; grado gli fece
 a l’affetto real valore e zelo
135Tu perché, in proccurargli esiglio e pena,
 rendesti tal mercede?
 Qual fu la colpa sua? Donde il tuo sdegno?
 Donde? Dopo i suoi beni e i tuoi doveri,
 dal veder te men grande e lui più degno.
 
140   Guardi l’agricoltor
 di non fidar a ingrato
 e perfido terren le sue sementi.
 
    O in messe di dolor
 un dì raccoglierà spine pungenti.