Ornospade, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA PRIMA
 
 PALMIDE in abito guerriero e VONONE
 
 PALMIDE
 Risoluta.
 VONONE
                    A morir?
 PALMIDE
                                       Sì.
 VONONE
                                               Questo campo,
 d’ossa sparso e di sangue,
 non ti spaventa?
 PALMIDE
                                 Anzi vi fisso il guardo,
 per avvezzarmi a non temer la morte,
5termine de’ miei mali.
 VONONE
 Da costanza l’attendi,
 non da furor. Deh! Vivi.
 PALMIDE
 A chi vuoi che mi serbi?
 VONONE
                                               Al tuo Ornospade.
 PALMIDE
 Duro esiglio mel tolse; e un anno intero
10non mel rendé.
 VONONE
                               Rimorso e pentimento
 a pro de l’innocente
 parleranno al suo re.
 PALMIDE
                                        Taci, o Vonone.
 L’innocenza saper puoi d’Ornospade
 ma non l’iniquità del suo tiranno.
 VONONE
15In A malvagio consiglio ha l’ arte non manca
 di far ch’esca da un re comando iniquo.
 Artabano è ingannato.
 PALMIDE
 Artabano è un ingrato; e l’ le infelici
 mie sembianze han la colpa
20de la sciagura del mio illustre amante.
 VONONE
 Che narri!
 PALMIDE
                       Il re de’ Parti
 per me amor concepì. Chiuse il reo foco.
 Cercò pretesti di cacciar del regno
 lui, più saldo sostegno
25di sua grandezza, per cacciarlo poi
 anche fuor del mio core;
 ma a suo dispetto vel mantenne amore.
 VONONE
 Or di tua fuga la ragion comprendo.
 Ella sia che ne guidi ad Ornospade.
 PALMIDE
30Come? In qual parte? A l’altrui traccia appena
 potei sotto quest’armi,
 qua e là errante, celarmi.
 Il re mi fa inseguir. Mi cerca ei stesso.
 Guai per me... No, Vonone.
35Meglio è morir. Qui ’l posso e qui lo voglio.
 VONONE
 Frena il duolo feroce e me, per molta
 fede a te noto, sofferente ascolta. (Palmide nulla gli bada, stando in atto pensoso)
 
    Agli oltraggi de la sorte
 resisti da forte.
40Chi gran mal può soffrir, quasi l’ha vinto.
 
    Ne fa miseri il timore,
 felici il valore;
 né colpi di fato
 giungono a un cor che di costanza è cinto.
 
 PALMIDE
45Grazie agli dii, già intrepida mi spingo
 a incontrar ciò che temi. Ecco il mio fine. (Dà di mano alla spada, avendo veduto venir da lontano Anileo, seguito da’ suoi soldati)
 VONONE
 Ferma. (Fermandola)
 PALMIDE
                  Lasciami. (Fuggendolo)
 VONONE
                                      O dio!