Imeneo, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 EUMOLPO
 
 EUMOLPO
 Indegna figlia! S’altro in lui delitto
 non fosse che il tuo amore,
820questo sol basterebbe a condannarlo.
 E se tu perir vuoi, perdati pure
 il tuo basso disio, pria che ti salvi
 la mia vil compiacenza. Oh! Chi mai detto?
 Chi creduto l’avria? Che tu di amori
825e di re sprezzatrice,
 la dea prendendo, non che il padre, a gioco,
 ti abbassassi così? Ma questo è vero;
 altro è il dir delle figlie, altro il pensiero.
 
    La rosa vergognosa
830sta nel suo verde stelo;
 poi tutta baldanzosa
 si spiega a’ rai del sole e non par quella.
 
    Così sta ritrosetta,
 modesta e timidetta,
835sinché non l’arde amor, la verginella.
 
 Il fine dell’atto secondo