Imeneo, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VII
 
 EUMOLPO, ERASTO, IMENEO, ALISA, DORISBE, coro di pastori, coro di ninfe, tutti, fuorché Alisa, coronati di spiche e con rami di mirto in mano
 
 CORO
 
    Non mai più superbe
 fioriste, o d’Ilisso
 amabili sponde.
 
    In giubilo e viva
265«Alisa» d’intorno
 risuonano l’onde.
 
    E il colle e la selva
 in eco giuliva
 «Alisa» risponde.
 
 EUMOLPO
270Figlia, non il natal, non l’alta sorte,
 non la beltà, doni del ciel, non tuoi,
 ma l’esser monda d’ogni basso affetto
 e il saper più d’ogni altra
 gl’ineffabili riti,
275con cui s’onora l’eleusinia dea,
 ti danno il grado eccelso,
 per cui te, già tre volte
 nell’onde chiare dell’Ilisso immersa,
 i sacri inaccessibili ritiri
280ammetteranno al sacrificio ignoto.
 IMENEO
 (Il core amante io già le appesi in voto).
 EUMOLPO
 Ecco, o vergini ninfe, ecco, o pastori,
 vostra regina è Alisa.
 Datele onor.
 ALISA
                          No, padre.
285Quegli omaggi, che all’alma
 Cerere son dovuti, a me non renda
 lusinghevole affetto.
 Io del grado mi pregio,
 perché in uso è di ossequio al ministero,
290cui sono eletta. Piaccia a lei, cui servo,
 darmi forza a serbar contra le tante
 reti, che tende insidioso amore,
 in pregio di onestà, libero il core.
 EUMOLPO
 Saggia ragioni. Or tu, Dorisbe, al crine
295la ghirlanda le adatta,
 di verde mirto e d’auree spiche intesta.
 DORISBE
 Con qual piacer teco gli ufici adempio
 di ancella.
 ALISA
                      O mia Dorisbe. (Dorisbe mette in capo ad Alisa la ghirlanda e intanto si sente una picciola sinfonia d’instrumenti pastorali)
 ERASTO
 Di nuovi fregi or sua beltà risplende. (Ad Imeneo)
 IMENEO
300(E maggior fiamma nel mio cor si accende).
 EUMOLPO
 Voi, ninfe, ad una ad una
 sulla destra di lei bacio imprimete
 d’ossequio.
 DORISBE
                        A me succeda
 Aglauro. (Bacia la mano di Alisa)
 IMENEO
                    (O dio! Col piè mi trema il core).
 DORISBE
305Qual vampa di rossor ti ascende in viso?
 Qual timor ti rattien? Sei ben modesta.
 IMENEO
 Bella (adorata) Alisa,
 in questo bacio umil ricevi il pieno
 (ma non il primo) omaggio
310dell’alma mia.
 DORISBE
                             Come v’impresse il labbro!
 Non sapea già appressarlo.
 (Ora non sa ritrarlo).
 ERASTO
 (Confusa è Alisa ed arrossisce e tace).
 EUMOLPO
 Altri or qui mova in giro
315armonioso il piede.
 Altri alzi il canto e onori
 e la diva e i suoi doni e le sue tede.
 CORO DI PASTORI E DI NINFE
 
    L’alma cantiamo
 madre frugifera,
320diva tedifera
 che queste piagge
 cotanto amò.
 
 CORO DI NINFE
 
    Lei celebriamo
 che glebe a fendere
325col ferro adunco
 pria ne insegnò.
 
 CORO DI PASTORI
 
    E all’uom già avvezzo
 di ghiande a pascersi,
 de’ miti cibi
330l’uso additò.
 
 TUTTO IL CORO
 
    L’alma cantiamo
 madre frugifera,
 diva tedifera
 che queste piagge
335cotanto amò.
 
 CORO DI NINFE
 
    La dea onoriamo
 che il carro anguifero
 per le fals’onde
 resse e guidò.
 
 CORO DI PASTORI
 
340   E con le accese
 faci nell’Etna
 la cara figlia
 cercando andò.
 
 TUTTO IL CORO
 
    L’alma cantiamo
345madre frugifera,
 diva tedifera
 che queste piagge
 cotanto amò. (Tutto il coro va accompagnato dal ballo di ninfe e di pastori seguaci di Cerere, tenenti in mano altri ghirlande di spiche e di mirti, altri di facelle accese, altri ancora suonando cembali, eccetera. Nel finimento della danza tutti, fuori di Alisa, a due a due presi per mano partono ballando e cantando)