Imeneo, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VI
 
 RODASPE
 
 RODASPE
 Chi serve a chi altro nume
245non ha che il suo voler, taccia e ubbidisca.
 Tirannico comando
 non ammette consigli. Ecco in sé volge
 Odrisio atroci idee. Sgridarle è vano,
 contrastarle funesto,
250secondarle perverso. E pur mi è forza
 lasciarmi trar dall’impeto del vento
 e là volger la prora, ove alfin vassi
 fatalmente a perir tra arene e sassi.
 
    S’esco di servitù,
255no, che non vendo più
 la cara libertà.
 
    D’ostri e di gemme adorna
 stanza che giova a me,
 se fra catene il piè
260quivi penando sta?