Imeneo, Vienna, van Ghelen, 1727

 SCENA XIII
 
 ALISA condotta a mano da IMENEO e detti
 
 EUMOLPO
 O figlia! (Ad Alisa abbracciandola)
 ARCESILAO
                    O figlio! (Ad Imeneo abbracciandolo)
 ERASTO
                                      (A sé mi vuol Dorisbe). (Parte)
 EUMOLPO
 Salva a me riedi e a pena il credo agli occhi.
 ALISA
 E meno il crederai, quando fra’ lacci
1150vedrai stretti a’ tuoi piedi
 gl’indegni rapitori
 e le libere ninfe e i sacri arredi.
 Di quel prode garzon tanto poteo
 e l’industria e ’l valore.
 IMENEO
1155Perché non dir l’amore?
 Ma in renderti la figlia,
 deh! tu la pena mia rendimi ancora.
 Già vissi assai, se non inutil vissi
 a questa terra, a te, ad Alisa, a tutti.
 EUMOLPO
1160Imeneo, per lontane
 segrete vie la provvidenza eterna
 regge le cose umane. Ella te al giusto
 supplizio tolse e lo cangiò in tua gloria
 e insieme in comun bene.
1165Vivi pure, Imeneo; pieni di lode
 chiudi tardo i tuoi giorni e vivi al padre.
 IMENEO
 Poss’io, privo di Alisa, amar la vita?
 Per lei spoglie mentii, per lei la patria
 lasciai, per essa il padre.
1170S’ebbi cor ne’ miei mali,
 se ne’ suoi rischi ingegno
 da lei mi venne, Eumolpo,
 se a l’eccelsa mercé l’opra non sale
 e se i voti fa rei la vil mia sorte,
1175a che vita offerirmi? O Alisa o morte.
 EUMOLPO
 Non fia...
 ALISA
                    Perdona. A me lasciasti, o padre,
 l’arbitrio sul mio cor. Tempo è di farne
 buon uso; e tu m’ascolta. Il primo sguardo (Ad Imeneo)
 che in te fissai, già peregrina in Delo,
1180di te mi prese e m’arse. In mio soccorso
 chiamai ragion. Ma che? Più crebbe e strinse
 l’incendio e la catena;
 e vincer non potendo
 e ceder non volendo,
1185se di chi voglio, dissi, esser non posso,
 nemmen d’altri sarò. Questo gradisci,
 caro Imeneo, questo de l’alma amante
 sacrificio costante.
 Ciò che senza rossore
1190darti poss’io, già è tuo. Quel che ricuso,
 dal mio dover, non dal mio amor ti è tolto.
 Fiero dover! Tiranno amor! Per voi
 non son né figlia rea né amante ingrata;
 a me sol sono iniqua, a me spietata.
 EUMOLPO
1195O degna figlia! Tua virtù mi assolve
 da un grave affanno. Al chiaro sangue, ond’esci,
 meschiar quello d’uom vil? Degno ei ne fora...
 ARCESILAO
 E degno ei n’è. Tu nol conosci ancora.
 EUMOLPO
 Che dici?
 ARCESILAO
                     Assai già tacqui.
1200Di re figlio è Imeneo.
 EUMOLPO
 Come di re, se tuo?
 ARCESILAO
 Figlio appunto di re, perché mio figlio.
 EUMOLPO
 Son re e pastor la stessa cosa in Delo?
 ARCESILAO
 Quel che in Delo è pastor, fu re in Tessaglia.
 EUMOLPO
1205Scettro in Tessaglia Arcesilao quand’ebbe?
 ARCESILAO
 Quando l’ebbe Magnete.
 EUMOLPO
 Buon ma misero re. L’armi de’ Traci
 ingiustamente lo cacciar dal trono.
 ARCESILAO
 E quel misero io sono.
 EUMOLPO
1210Odi novelle d’ingegnoso amore.
 Qual prova ne addurrai? Basta il tuo dirlo?
 Eh! Son io, qual tu, padre. Altri lo creda
 e me deluso Arcesilao non veda.