Imeneo, Vienna, van Ghelen, 1727

 SCENA X
 
 EUMOLPO
 
 EUMOLPO
 Indegna figlia! S’altro in lui delitto
 non fosse che ’l tuo amore,
820questo sol basterebbe a condannarlo.
 E se tu perir vuoi, perdati pure
 il tuo basso disio, pria che ti salvi
 la mia vil compiacenza. Oh! Chi mai detto?
 Chi creduto l’avria? Che tu di amori
825e di re sprezzatrice,
 la dea prendendo, non che il padre, a gioco,
 ti abbassassi così? Ma questo è vero;
 altro è ’l dir delle figlie, altro il pensiero.
 
    La rosa vergognosa
830sta nel suo verde stelo;
 poi tutta baldanzosa
 si spiega ai rai del sole e non par quella.
 
    Così sta ritrosetta,
 modesta e timidetta,
835sinché non l’arde amor, la verginella.
 
 Ballo di contadini con instrumenti rusticali, in memoria e lode di Cerere inventrice dell’agricoltura.
 
 Fine dell’atto secondo