Faramondo, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA II
 
 GUSTAVO
 
 GUSTAVO
 E il crudel Faramondo
 con l’odio e con l’amor così trionfa
 del sangue di Gustavo?
1220Qual de’ figli mi svena;
 qual mi rende infedel. Se tutto io seguo
 l’impeto che mi trae, cose udrà il mondo
 non più intese e che fede
 nelle venture età trovino appena.
1225Già l’attonita mente altro non volge
 che il suo furor. Me pieno
 fa de’ suoi mostri; e solo
 mi trova genitor l’ombra di Sveno.