Don Chisciotte in corte della duchessa (Pasquini), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IX
 
 DON CHISCIOTTE e poi DONNA RODRIGUES
 
 DON CHISCIOTTE
 Se più si tratteneva,
 il troppo affetto m’averia tradito.
 Ho caro il ben di Sancio
1685ma perdo un gran scudiero.
 Già s’è percosso trentacinque volte
 a onor di Dulcinea. Che bella prova
 d’intiera fedeltà! Me ne stupisco.
 DONNA RODRIGUES
 Mio signore e padron, la riverisco.
 DON CHISCIOTTE
1690Questa è qualche fantasma o qualche fata.
 Dimmi, chi sei?
 DONNA RODRIGUES
                                 Non tema.
 DON CHISCIOTTE
                                                       Affetto ignoto
 è il timore per me.
 DONNA RODRIGUES
                                     Son la matrona
 di corte.
 DON CHISCIOTTE
                   Indietro, indietro.
 Tempo notturno, un’ora stravagante...
1695Solo con sola... Vo’ dir io, son cose...
 Indietro, mi perdoni.
 DONNA RODRIGUES
                                          Si compiaccia
 d’ascoltarmi di grazia. Il signor duca
 è quello che mi manda.
 DON CHISCIOTTE
                                             Il signor duca?
 Non ho che replicar; dica, l’ascolto
1700ma tre passi lontana.
 DONNA RODRIGUES
                                         Io sto in sospetto,
 se sappia ch’io son dama.
 DON CHISCIOTTE
                                                 È dama?
 DONNA RODRIGUES
                                                                    Certo.
 DON CHISCIOTTE
 Dunque s’accosti un passo. Con le dame
 sta sempre la virtù. Parli.
 DONNA RODRIGUES
                                                 Mi trovo
 una figliuola ch’è piuttosto bella.
 DON CHISCIOTTE
1705Ne godo; ma per me sono impegnato.
 DONNA RODRIGUES
 No, signor, non si metta in apprensione,
 ch’è impegnata ancor essa.
 DON CHISCIOTTE
                                                   Andiam del pari.
 DONNA RODRIGUES
 Ma non è altro che quell’uomo indegno,
 che le ha promesso di sposarla, adesso
1710non vuol più mantener la sua parola;
 e io vedo disperar la mia figliuola.
 DON CHISCIOTTE
 Il signor duca forse mi comanda
 ch’io costringa costui?
 DONNA RODRIGUES
                                           Di questa grazia
 la prega a mio favore;
1715e la battaglia doverà seguire
 qui nel castello adesso al novo giorno.
 DON CHISCIOTTE
 Orben, senz’altro accetto
 per la donzella offesa
 l’impegno di difesa.
 DONNA RODRIGUES
1720E come potrò mai
 corrispondere a tanta gentilezza?
 DON CHISCIOTTE
 Signora, i complimenti
 sono superflui e vani tutti quanti.
 Questo è il dover de’ cavalieri erranti.
 
1725   Venga pure in campo armato
 questo amante rinnegato;
 don Chisciotte il punirà.
 
    Vado a torre in questo punto
 l’elmo forte di Mambrino,
1730lancia, spada e Ronzinante.
 Venga, venga il falso amante
 che l’ingiuria pagherà.