Don Chisciotte in corte della duchessa (Pasquini), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA PRIMA
 
 IL DUCA, LA DUCHESSA, ALTISIDORA, DON ALVARO, DON CHISCIOTTE e SANCIO. Damigelle, che aspergono don Chisciotte con acque odorifere, e soldatesche schierate che gli presentano l’armi; strepito di trombe, timpani, tamburi, corni da caccia, eccetera
 
 CORO DI POPOLO
 
325   Viva, viva don Chisciotte,
 viva il fior d’ogni gagliardo,
 grande onor di nostra età. (Don Chisciotte e Sancio, nello smontar da cavallo, cadono ambedue)
 
 PARTE DEL CORO
 
    Ecco il terribile
 campion fortissimo
330che mostri annichila,
 giganti stermina,
 schiere sminuzzola,
 per farsi merito
 con quante femmine
335il pregio vantano
 d’alta beltà.
 
 TUTTO IL POPOLO
 
    Viva, viva don Chisciotte,
 viva il fior d’ogni gagliardo,
 grande onor di nostra età. (Don Chisciotte fa l’atto d’inginocchiarsi al duca ed alla duchessa)
 
 IL DUCA
340Non fia mai ver che un cavalier sì degno
 debba inchinarsi a noi.
 DON CHISCIOTTE
                                             Questa è la legge
 che Amadis già fondò. (S’inginocchia)
 LA DUCHESSA
                                            Sì, ma ti scusa
 l’accidental caduta,
 di cui molto mi duol. Sorgi.
 DON CHISCIOTTE
                                                    Se tratto
345m’avesse fino a’ tenebrosi abissi,
 m’avrebbe tolto in quel medesmo istante
 l’avventurosa gloria
 di aver veduto il tuo gentil sembiante.
 IL DUCA
 Ma in quest’età felice,
350che può contar per dea
 del bello Dulcinea,
 altra bellezza di lodar disdice.
 SANCIO
 È vero, sì signor; ma la natura
 è simile a un vasaro
355che, se fa un vaso veramente bello,
 può farne poco dopo in un momento
 de’ belli come quello più di cento.
 LA DUCHESSA
 Ingegnoso scudier!
 DON CHISCIOTTE
                                      Veda signora,
 Sancio ha buon fondo e sto per dir che forse
360alcuno mai de’ cavalieri erranti
 scudiero ugual sortì. Le sue parole
 talor sono diamanti
 ma son peraltro ascosi
 in quella scabra, rozza, informe spoglia
365del natural macigno.
 LA DUCHESSA
 Noi molto ne godrem.
 IL DUCA
                                           Passiamo intanto
 ove, deposte l’armi
 per breve spazio, riposar con esse
 faccia, signor, tuoi bellici pensieri.
 DON CHISCIOTTE
370Si adempia il tuo volere, a cui mi prostro;
 ma in quanto al tor dell’armi,
 convien pensare avanti,
 se esempio abbiam tra i cavalieri erranti.
 
    Sì, l’abbiamo. Ricciardetto,
375senza usbergo e senza elmetto,
 nella corte pellegrina
 dell’amante Fiordispina
 qualche tempo dimorò;
 
    e mi par che ancor Ruggiero,
380benché fior d’ogni guerriero,
 le lasciasse la mattina
 che nell’isola di Alcina
 l’ippogrifo lo balzò. (Si partono)