Don Chisciotte in corte della duchessa (Pasquini), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA II
 
 DON ALVARO, LAURINDO e i suddetti
 
 LA DUCHESSA
 Ben mi volea maravigliar che tanto
20star potesse don Alvaro lontano
 dal fianco della bella Altisidora.
 ALTISIDORA
 Ed io sorpresa fui da maraviglia
 come star mi poté tanto d’appresso.
 DON ALVARO
 Signora, il solo tempo...
 ALTISIDORA
25È quello che tradisce un vecchio amante;
 di già tu non sei tal.
 DON ALVARO
                                       Senza ferire
 sciorre un accento sol per me non puoi.
 ALTISIDORA
 E pur non v’è chi più di me ti stimi.
 DON ALVARO
 Se la stima è disprezzo, intiera godo
30questa grazia per te.
 LA DUCHESSA
                                        Sempre una faccia
 non suol tenere amor; copre talvolta
 col disprezzo la stima e il tempo solo...
 DON ALVARO
 È quello che tradisce un vecchio amante.
 IL DUCA
 Laurindo, qual piacer la nova caccia
35poc’anzi ti recò?
 LAURINDO
                                 Cosa più grata
 non seppi mai veder.
 IL DUCA
                                          Tua bella Italia
 fra le delizie sue questo non conta
 magnifico piacere.
 LAURINDO
 E fra i signori suoi pochi ne addita
40del tuo gran merto ancor.
 ALTISIDORA
                                                 (Che gentil tratto!)
 LA DUCHESSA
 Laurindo, i tuoi principi
 caminano a gran passi e il cor del duca
 han già tutto per sé.
 ALTISIDORA
                                       Premio ben degno
 a chi s’apre il sentier col proprio merto.
 DON ALVARO
45(Questa è favella di nascente amore;
 ah gelosia crudel!) Con piena mano
 sopra di Laurindo
 piovette il cielo i doni suoi più rari.
 IL DUCA
 Sono i doni del ciel semplici semi
50di ben che invan discende,
 se la virtù dipoi
 col ben oprar non gli feconda in noi.
 
    Se il sol non feconda
 col raggio sereno
55l’umor che ha nel seno
 la bella conchiglia,
 confuso coll’onda
 perduto sen va.
 
    Ma quando ferisce
60lo scoglio tenace
 dov’ella sen giace,
 passando il calore
 per fino all’umore,
 poi gemma si fa.