Don Chisciotte in corte della duchessa (Pasquini), Vienna, van Ghelen, 1727

 SCENA PRIMA
 
 DON CHISCIOTTE e SANCIO nel fosso
 
 DON CHISCIOTTE
 Angelica si pose ad un balcone,
 perch’Orlando vedesse sua bellezza,
1785quando in Albracca a singolar tenzone
 fu col forte Agrican di Tartaria;
 ora che mai saria
 che Dulcinea la bella,
 nel mentre pugnerò col falso amante,
1790grazia cotanta mi facesse anch’ella.
 
    Sì, Dulcinea, mia vita,
 porgimi aita.
 
 SANCIO
 
                           Aita.
 
 DON CHISCIOTTE
 
    Senti che fino l’eco
 dal solitario speco
1795per me ti prega da pietà commossa.
 
 SANCIO
 Aita, che son dentro in questa fossa.
 DON CHISCIOTTE
 Ma questo eco non è.
 SANCIO
                                         Misericordia.
 DON CHISCIOTTE
 Chi sei tu che domandi il mio soccorso?
 SANCIO
 Signor padron, son io.
 DON CHISCIOTTE
                                           Freston vigliacco,
1800tu non m’inganni. Sancio andò al governo.