Don Chisciotte in corte della duchessa (Pasquini), Vienna, van Ghelen, 1727

 SCENA IX
 
 Si trasforma il carro in un cavallo.
 
 IL DUCA, LA DUCHESSA, ALTISIDORA, LAURINDO, DON CHISCIOTTE, SANCIO e GRULLO
 
 DON CHISCIOTTE
 Viene con questo bacio... Dulci... Oh dio,
 che strana metamorfosi è mai questa?
 Sancio spergiuro. Ah, cara Dulcinea... (Corre furioso verso Sancio)
 LAURINDO
1195Ferma.
 DON CHISCIOTTE
                 Che ferma? L’empio scelerato
 giurò con labro pieno di mensogna.
 SANCIO
 Signore, non è vero.
 DON CHISCIOTTE
 Che, non è ver? Merlino
 pel falso giuramento
1200ha cambiato in cavallo il mio tesoro;
 l’hai da pagar. (A Sancio) Bucefalo adorato,
 farò le tue vendette. (Vuol correr nuovamente e Laurindo lo trattiene)
 LAURINDO
                                        Ascolta...
 DON CHISCIOTTE
                                                           Astolfo
 almeno almeno fu cambiato in mirto;
 ma la mia cara in un caval di legno
1205è cosa troppo dura. Ah Sancio infame,
 spergiuro, traditor...
 LAURINDO
                                        Condanni a torto
 il fido tuo scudier. Questo è il cavallo
 che mandò Malambrun, come ti disse
 la stessa Dulcinea.
 DON CHISCIOTTE
                                    Ma come a un tratto
1210dagli occhi miei sparì?
 IL DUCA
                                            La bella diva
 t’ebbe pietà; non avea Sancio appena
 dato fine al solenne giuramento
 ch’ella a volo n’andò per far men grave
 col foco de’ suoi sguardi
1215nell’atto del partire il tuo tormento.
 DON CHISCIOTTE
 Questa pietà richiede
 un sospiro ardentissimo e poi subito
 un bacio rispettoso all’aer vano
 che qui la circondò.
 SANCIO
                                      Chiede un malanno.
 DON CHISCIOTTE
1220Sancio, mi scusa; amore
 trasporta tutti quanti
 ma più degli altri i cavalieri erranti.
 LAURINDO
 Or Clavilegno ascendi,
 che tale è il nome del destrier; per aria
1225ei porteratti al regno di Candaia.
 DON CHISCIOTTE
 Ma dimmi, come regolar lo debbo?
 LAURINDO
 Girando il ferro che si trova in fronte.
 In groppa teco il tuo scudier ti prendi,
 che senza lui non puoi tentar l’impresa.
 SANCIO
1230Io gli darò il buon viaggio.
 DON CHISCIOTTE
 Vieni, Sancio fedel, senno e coraggio.
 SANCIO
 Ah, maledetti incanti!
 E pur ci vuol pazienza.
 LAURINDO
 Convien bendarsi avanti,
1235che l’occhio fral nella region del foco
 perduto resteria.
 DON CHISCIOTTE
                                  Come ti piace.
 SANCIO
 Ancor questo di più.
 GRULLO
                                        Sono a servirli. (Grullo gli benda ambidue)
 ALTISIDORA
 Vedi quegl’infelici?
 Più cieco e folle ancor di lor tu sei. (A Laurindo)
 LAURINDO
1240Se tal non fossi, un traditor sarei. (Parte)
 IL DUCA
 Giove vi regga in cielo, anime grandi. (In tempo che salgono a cavallo)
 SANCIO
 Mia signora duchessa, schiavo, schiavo.
 LA DUCHESSA
 Addio, governatore.
 SANCIO
 Signor duca garbato, servitore.
 DON CHISCIOTTE
 
1245   Sancio amico, forte, forte,
 che potresti di Fetonte
 far la morte.
 Sancio amico, reddo, reddo. (Grullo in compagnia d’altri servi fanno loro del vento con dei soffietti)
 
 SANCIO
 
 Uh che freddo, uh che freddo.
 
 DON CHISCIOTTE
 
1250   La region dell’aria è questa.
 Qui si forma ogni tempesta,
 pioggia, neve, gelo e vento.
 
 SANCIO
 
 Già lo sento, già lo sento.
 
 DON CHISCIOTTE
 
    Ed il come ciò succeda,
1255scesi a terra, tel dirò.
 Sancio amico, saldo, saldo.
 
 SANCIO
 
 Uh che caldo, uh che caldo. (Cambiano i soffietti in facelle acese)
 
 DON CHISCIOTTE
 
    Noi varchiam l’accese sfere;
 son quassù le parti assunte
1260più sottili e più leggiere
 di quell’aria crassa e grave
 che poc’anzi si varcò.