Don Chisciotte in corte della duchessa (Pasquini), Vienna, van Ghelen, 1727

 SCENA VI
 
 S’ode strepito di stromenti militari, i quali costituiscono una marcia tetra, e nel tempo stesso si vede il bosco acceso per ogni parte; GRILLO, in abito di satiro, e detti
 
 LA DUCHESSA
 Che mai sarà!
 SANCIO
                             Signor...
 DON CHISCIOTTE
                                               Sancio, coraggio.
 IL DUCA
 Laurindo ha presa feminile spoglia, (A parte alla duchessa)
 incantator don Alvaro si finge,
 Doralba Dulcinea;
945ma questi nol ravviso. Olà, favella;
 chi sei tu? Donde vieni? E chi ti manda?
 GRILLO
 Merlin, di cui son servo,
 del regno della notte
 qui mi manda a cercar di don Chisciotte.
 LA DUCHESSA
950È Grillo e ben si adatta (A parte al duca)
 la faccia satirina al grave suono
 di sua terribil voce.
 SANCIO
                                      Ahimè, padrone,
 ah, maledetti incanti!
 DON CHISCIOTTE
                                          Non temere.
 GRILLO
 Dov’è questo guerrier?
 IL DUCA
                                             Come, tu vieni
955dai tenebrosi abbissi
 e da te stesso ravvisar nol sai?
 GRILLO
 Scusa, signore, ho tante cose in testa
 ch’una ne dissi e cento ne pensai.
 DON CHISCIOTTE
 Ministro tenebroso,
960parla, t’ascolto con sicuro ciglio.
 GRILLO
 Quel che mi sforza co’ suoi tanti circoli
 a pigliar corpo a un tempo e voce aerea
 a te mi manda, cavalier terribile,
 con ordine preciso impreteribile
965che in questo luogo tu l’attenda immobile,
 qual se tu fossi appunto una piramide.
 Or or qui lo vedrai venir sollecito
 con Dulcinea, ch’è la tua stella Fosforo,
 perché a riguardo de’ tuoi tanti meriti
970render la vuole d’ogni incanto libera
 e vuol che torni nello stato pristino,
 nel qual si trova già per privilegio,
 con che l’essempio non trapassi ai posteri.
 Questo è quel tanto che dovea concludere;
975tu poi non ti confondere
 e dimmi presto quel ch’ho da rispondere.
 DON CHISCIOTTE
 Demone tutelar della mia bella,
 torna a lui che ti manda,
 l’inchina per mia parte e digli ch’io
980a piè fermo l’attendo, già disposto
 a far quanto comanda;
 se l’opra mia fia d’uopo al disincanto,
 venga, accenni il nemico
 e questi poi s’elegga o spada o lancia;
985son sempre don Chisciotte della Mancia.
 GRILLO
 Or or sarai servito. (Parte)
 SANCIO
 (Per Diana, la duchessa ha detto il vero).
 LA DUCHESSA
 Sancio è molto confuso. (A parte al duca)
 IL DUCA
                                              E don Chisciotte
 ha che pensare anch’esso. (A parte alla duchessa)
 LA DUCHESSA
                                                  Altisidora,
990con sì turbato ciglio
 incontri un tal piacer? (Anche a parte fra loro)
 ALTISIDORA
                                            Signora, il volto
 raro scompagna il cor.
 DON CHISCIOTTE
                                           Stava pensando
 che simili avventure
 recan sempre con sé danno o periglio;
995fia ben che tutti mi venghiate a tergo,
 ch’io di tutti sarò scudo e difesa,
 non perché in voi possa cader timore
 ma perché basto solo a tanta impresa.