I due dittatori, Vienna, van Ghelen, 1726

 SCENA V
 
 QUINTO FABIO scendendo dal colle
 
 QUINTO FABIO
 Fabio, quei che là miri,
 da scambievole amor congiunti sposi,
 Velia sono ed Erminio. A che non corri
1420a lor col lieto avviso
 del perdono impetrato
 nel giubilo maggior de la vittoria?
 Che ti arresta? Il tuo amor? Vile che sei;
 il tuo è invidia, è furor, non è più amore.
1425Ostinarsi in amar ciò che non lice
 è un voler esser perfido o infelice.
 
    Chiare fiamme che in seno mi ardeste,
 rei fumi alzereste,
 se più osassi nudrirvi nel seno.
 
1430   Que’ vapori, che il sole non scioglie,
 si condensano in nubi e tempeste
 e ne rubano il giorno sereno. (Entra nel vallo)