I due dittatori, Vienna, van Ghelen, 1726

 SCENA II
 
 OSIDIO, VALERIO, poi VELIA con ARISBE, guardate da alquanti soldati
 
 OSIDIO
 Ben di virtù romana ha pieno il petto.
 VALERIO
 Il suo temporeggiar ripara i danni
 de la patria cadente.
 OSIDIO
 E viltà si credea la sua lentezza.
 VALERIO
1335Tregua a sue lodi. Ecco la nostra Arisbe.
 OSIDIO
 La nostra? Eh! Dilla tua; sciolti ne ho i lacci.
 VALERIO
 Io rallentati i miei, se non infranti.
 ARISBE
 Quei son di Arisbe i due rivali amanti. (A Velia in disparte)
 VELIA
 Deh! M’impetra da lor ch’io vegga Erminio. (Avanzandosi)
 OSIDIO
1340Dato è al merto di Ersilia...
 VALERIO
                                                    E a quel di Velia...
 OSIDIO
 Sperar tutto...
 VALERIO
                             E ottenerlo. (Dà ordine ad un soldato)
 ARISBE
                                                     E a quel di Arisbe?
 OSIDIO
 Più difficili prove ella ne esigga.
 Chieda risse, odi accenda.
 VALERIO
 E che contro di Roma
1345alziam braccio rubello, anche pretenda.
 VELIA
 In te cor sì feroce?
 ARISBE
                                     Oh! Lo potessi.
 VELIA
 Odia Roma; ma almeno
 a due amanti sì fidi
 sia più giusto il tuo cor...
 OSIDIO
                                               Di me non curi.
1350Dispetto mi sanò dopo i suoi sprezzi.
 ARISBE
 Ho di che consolarmi
 ne la incostanza tua. Trovo in Valerio...
 VALERIO
 Cara a Valerio esser non può la fiera
 di Fabio accusatrice.
 VELIA
1355Se non mente il lor dir, nuove conquiste
 cerchisi, o bella Arisbe, il tuo sembiante.
 ARISBE
 A giovane beltà non manca amante.
 OSIDIO
 
    Non mancherà chi t’ami;
 ma quello io non sarò.
 
 VALERIO
 
1360   Ho sciolti i tuoi legami;
 più non v’inciamperò.
 
 ARISBE
 
    Perdendo due incostanti,
 né men sospirerò.
 
 OSIDIO
 
    Del mio sprezzato amore
1365mi vendico così.
 
 VALERIO
 
    In te sincero il core
 credei; ma mi tradì.
 
 ARISBE
 
    Il mio non fu impostore;
 ma il tuo si lusingò.