Semiramide in Ascalona, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA PRIMA
 
 SEMIRAMIDE e ALISO
 
 SEMIRAMIDE
580Fuggir dal fosco volto al lieto avviso
 gli vedesti tristezza?
 ALISO
 Più torbidi quegli occhi, anzi gli vidi
 empiersi tutti d’un dolor funesto.
 SEMIRAMIDE
 Ah, quanto sono, Aliso,
585vendicati i tuoi mali!
 ALISO
                                         Alma sì vile
 non ho che la ricrei ciò che ti affligge.
 SEMIRAMIDE
 Quella tranquillità, ch’ebbi in amarti,
 da me fuggì. Meglio era amarti sempre.
 ALISO
 Un tempo anch’io credei ch’esser la nostra
590felicità dovesse il sempre amarci,
 queste reggendo in pace
 belle campagne e all’ombra
 or d’un orno, or d’un faggio
 lietamente cantando i dolci affetti.
 SEMIRAMIDE
595Oh in sì placida vita
 pastorelle beate!
 ALISO
 Oh Mennone crudel che un sì giocondo
 stato a turbar venisti! Almen contenta
 ti scorgessi con lui.
 SEMIRAMIDE
                                     Con lui mi vuole
600sempre misera il fato.
 ALISO
                                           E chi ti vieta
 una sorte miglior con Nino amante?
 SEMIRAMIDE
 O dio!
 ALISO
               Veder te moglie
 del maggior duce e del più caro a Nino,
 m’era qualche conforto;
605quale or ne avrei, potendo
 in Semira adorar la mia regina?
 SEMIRAMIDE
 Soffriamo, Aliso, ciò che il ciel destina.
 ALISO
 
    Oh, foste almeno,
 vaghe pupille,
610liete e tranquille;
 poi pazienza,
 se quel sereno
 non è per me.
 
    Se dal tuo bene
615trarre io potessi
 rancori e pene,
 vile ed ingiusto
 sarei con te.