Semiramide in Ascalona, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IV
 
 ARBACE
 
 ARBACE
 Ah. che in mezzo a quell’ire
 veggo ancora il suo amor. Non fa tal senso
 la perdita d’un ben che non si curi.
 Cor mio, che si può far? Ti vuole il fato
160amante di beltà superba e fiera.
 Soffri, io ti dico. Ella ti disse spera.
 
    Che si può far?
 Conviene o non amar
 o amar con tolleranza,
165sperando di goder.
 
    Ristoro è delle pene,
 vigor de la costanza
 la spene del piacer. (Preceduta dal suono di pastorali strumenti e da lunga schiera di pastori e di ninfe, che tutti portano in mano rami di allori intrecciati di rose, con ghirlande di fiori in capo, a foggia di pastorale trionfo, vedesi scender dal monte Semiramide, accompagnata da Aliso e da Simmandio)