Semiramide in Ascalona, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA PRIMA
 
 NINO, BELESA, SIMMANDIO, seguito di assiri con Nino, di pastori e di ninfe con Simmandio
 
 NINO
 Alle venture età sia questo giorno
 memorabile e sacro, in cui l’illustre
 Semiramide, onor di queste piagge,
 n’è resa e dier la pena
5i rapitori, entro quell’acque estinti,
 ove tentar l’eccesso.
 BELESA
 Suo valor poté tanto?
 SIMMANDIO
 Ma non già solo. Aliso,
 che in Ascalona ha il vanto
10del più nobil pastor, le fu soccorso.
 NINO
 Premio ne attenda al benefizio eguale.
 SIMMANDIO
 Ma, signor, troppo onori
 la figlia di Simmandio.
 NINO
                                             Un re, che i pregi
 conosce, ond’ella è adorna,
15correggerà le ingiurie di fortuna.
 Nel mio cor ne maturo
 l’alto destin. Simmandio, se il ritardo,
 un rimorso nol fa di tua bassezza
 ma un senso di onestà, dalle cui leggi
20assolver non mi può la mia grandezza.
 SIMMANDIO
 Al gran Nino ubbidir fia legge e gloria
 del padre e della figlia.
 NINO
                                            Ite, o pastori,
 ite e voi, ninfe, incontro a lei che riede;
 e di rose e d’allori
25chi le sparga la via, chi ’l crin le infiori.
 NINO, BELESA, SIMMANDIO A TRE
 
    Senza la ninfa amabile,
 poc’anzi afflitti e squallidi
 languiano i nostri prati,
 gemeano i nostri cori.
 
 CORO DI NINFE E PASTORI
 
30   Senza la ninfa amabile,
 poc’anzi afflitti e squallidi
 languiano i nostri prati,
 gemeano i nostri cori.
 
    Ma come suol tropp’arido
35fresche rugiade avvivano,
 ella ne vien beati
 a render paschi e amori. (Si parte Simmandio verso il colle, seguito dal coro delle ninfe e de’ pastori)