Semiramide in Ascalona, Vienna, van Ghelen, 1725

 SCENA IV
 
 SEMIRAMIDE e ALISO
 
 SEMIRAMIDE
 Aliso, cui dir posso
 genio mio tutelar...
 ALISO
                                      Dimmi più tosto
 tuo servo ognor; dir più non oso amante.
 SEMIRAMIDE
 Vedi per quali e quante
1185travagliose vicende, instabil sorte,
 non so se amica o ria, m’alza ad impero.
 ALISO
 Il perderti così mi racconsola.
 SEMIRAMIDE
 E pure, il crederesti? io non vi ascendo
 con tutta pace, Aliso.
 ALISO
1190Perché?
 SEMIRAMIDE
                  La qui goduta
 tranquillità rammento;
 e incerta qual sia ’l bene, a cui m’invio,
 conosco quel che perdo e ne sospiro.
 ALISO
 In quel sospir, parte, oh! n’avessi anch’io!
 SEMIRAMIDE
 
1195   Vi abbandono,
 selve amate, e vado al trono.
 Là godrò più di grandezza
 ma non so se più di pace.
 
    Qui non v’ha folle alterezza,
1200non inganno
 sempre attento in altrui danno,
 qui non astio e non livore
 che ad onore
 sempre insulta e mai non tace.