Semiramide in Ascalona, Venezia, Marciana, parzialmente autografo

 SCENA VI
 
 MENNONE col suo seguito e poi ALISO
 
 MENNONE
 Sposo il re di Semira? Ella di lui?
 Più tosto ambo di morte.
 Un novello furor m’occupa e vie
 m’apre sinora ignote.
1065Dite. Vedrem, soldati, a noi dar leggi
 femmina sì plebea? Vedremo il sangue
 dei nostri re, progenie alta di Giove,
 profanarsi da quello
 di villana bifolca?...
 ALISO
1070O [illeggibile] che ascolto? Tal di Semira ei parla?
 MENNONE
 Senza merto o col solo
 MENNONE
                                                                                            Aliso, a tempo.
 di aver e me tradito e poste in uso
 MENNONE
 L’arti più lusinghiere, Aliso. A tempo giugni
 Si pensa d’innalzar Semira al soglio,
 per ignominia de l’assirio nome.
 Anziché tanto scorno ne ricopra,
 cimentiamo un ardito
1075sforzo. Tu a’ miei guerrieri i tuoi congiugni
 pastori e fin sul trono
 andiamo a spaventar l’amor di Nino
 e ’l fasto di Semira.
 ALISO
 Signor, quella Semira era pur degna
1080degli affetti di Mennone poc’anzi.
 MENNONE
 È vero; e ne arrossisco.
 Ma il domestico obbrobrio
 di un indegno imeneo
 nel vassallo finisce,
1085quel d’un monarca in tutti
 si spande. Aliso, su, risolvi. Io tanto
 dal mio giusto furor sento infiammarmi
 che a qualunque mi osasse
 far resistenza, immergerei nel petto
1090ferro vendicator.
 ALISO
                                  Piè frettoloso
 volgo a raccor le amiche genti; e tosto
 teco, o duce, mi avrai.
 MENNONE
 Sì. Tu m’assisti; e nostra è la vittoria.
 ALISO
 Un tuo nuovo favore è per Aliso
1095che tu ’l degni compagno a la tua gloria.
 MENNONE
 
    Spaventerem [illeggibile] sul soglio
 quel troppo indegno amor.
 
 ALISO
 
    Spa Gastigheremo orgoglio
 e vincerem livor.
 
 MENNONE
 
1100   Siamo a que’ vili esempio
 di nobile furor valor.
 
 ALISO
 
    E tremar faccia ogni empio
 zelo vendicator.
 
 Fine dell’atto quarto