Semiramide in Ascalona, Venezia, Marciana, parzialmente autografo
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SCENA V
ARBACE
ARBACE
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Di due creduli amanti un fia schernito;
e ’l m
e vicin n’è ’l momento.
Se dopo un sì crudele esperimento
mi tradisci, o Belesa,
dirò che mai beltà non fu più iniqua
810
e che amor non fu mai peggio tradito.
Se a me tocca esser lo scherzo
di una perfida beltà,
fede e amor, per sempre addio.
Vago ciglio e labbro accorto
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lusingar ben mi potrà;
ma di cor non mi uscirà
il primiero inganno mio.
Fine dell’atto terzo