Semiramide in Ascalona, Venezia, Marciana, parzialmente autografo

 SCENA V
 
 ARBACE
 
 ARBACE
805Di due creduli amanti un fia schernito;
 e ’l m e vicin n’è ’l momento.
 Se dopo un sì crudele esperimento
 mi tradisci, o Belesa,
 dirò che mai beltà non fu più iniqua
810e che amor non fu mai peggio tradito.
 
    Se a me tocca esser lo scherzo
 di una perfida beltà,
 fede e amor, per sempre addio.
 
    Vago ciglio e labbro accorto
815lusingar ben mi potrà;
 ma di cor non mi uscirà
 il primiero inganno mio.
 
 Fine dell’atto terzo