Semiramide in Ascalona, Venezia, Marciana, parzialmente autografo

 SCENA PRIMA
 
 SEMIRAMIDE e ALISO
 
 SEMIRAMIDE
 Fuggir dal fosco volto al lieto avviso
585gli vedesti tristezza?
 ALISO
 Più torbidi quegli occhi, anzi gli vidi
 empiersi tutti di un dolor funesto.
 SEMIRAMIDE
 Ah! Quanto sono, Aliso,
 vendicati i tuoi mali!
 ALISO
                                         Alma sì vile,
590non ho che la ricrei ciò che ti affligge.
 SEMIRAMIDE
 Quella tranquillità, ch’ebbi in amarti,
 da me fuggì. Meglio era amarti sempre.
 ALISO
 Un tempo anch’io credei ch’esser la nostra
 felicità dovesse il sempre amarci,
595queste reggendo in pace
 belle campagne e a l’ombra
 or d’un orno, or d’un faggio
 lietamente cantando i dolci affetti.
 SEMIRAMIDE
 O in sì placida vita
600pastorelle beate!
 ALISO
 O Mennone crudel che un sì giocondo
 stato a turbar venisti. Almen contenta
 ti scorgessi con lui.
 SEMIRAMIDE
                                     Con lui mi vuole
 sempre misera il fato.
 ALISO
                                           E chi ti vieta
 sempre misera il fato.
 ALISO
                                                                     E chi ti vieta
605una sorte miglior con Nino amante?
 SEMIRAMIDE
 O dio!
 ALISO
               Veder te moglie
 del maggior duce e del più caro a Nino,
 m’era qualche conforto;
 quale or ne avrei, potendo
610in Semira adorar la mia regina?
 SEMIRAMIDE
 Soffriamo, Aliso, ciò che ’l ciel destina.
 ALISO
 
    Oh! Foste almeno,
 vaghe pupille,
 liete e tranquille;
615poi pazienza,
 se quel sereno
 non è per me.
 
    Se dal tuo bene
 trarre io potessi
620rancori e pene,
 vile ed ingiusto
 sarei con te.