Gianguir, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA VI
ASAF e i suddetti
GIANGUIR
Vieni, Asaf. In Cosrovio eccoti il degno
sposo di tua nipote.
ASAF
Signore...
GIANGUIR
A lui di tanto
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onor grazie qui rendi. Io vo a recarne
alla madre sultana il lieto avviso.
Tra’ miei più cari
fede verace,
costante pace
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regnar vedrò.
Nozze mai non segnò più fauste amore.
Non l’odio atroce,
non il feroce
bieco sospetto
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ne fremerà;
ma da noi fuggirà sdegno e livore.