Faramondo, Venezia, Nicolini, 1699
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Copia
SCENA XIX
GUSTAVO, FARAMONDO, GERNANDO con seguito
GUSTAVO
1565
Tu Sveno, voi giurati
numi d’Averno, orribil dea, severa
punitrice de l’ombre, ommai reggete
l’impotente mio braccio.
De la vittima stessa
1570
più teme il sacerdote e l’are vostre
con più d’orror non fur di sangue intrise.
Ricordate a Gustavo
qual fu Sveno trafitto e chi l’uccise.