Gianguir, Venezia, Marciana, autografo

 LICENZA
 
 Ma chi d’agili vanni
 mi dà il soccorso, onde da l’Indo a l’Istro
 prenda volo sublime e là col canto
 onori un più bel giorno, in cui di Carlo
1530si applaude al nome augusto?
 Gli ho da gloria e da fama. Eccomi a vista
 del maggior de’ monarchi. Il miro e quanto
 con l’alta maestà l’alme atterrisce,
 con l’amabil bontà tanto le affida.
1535Provvido invitto Carlo,
 tu la pace difendi la pace
 e la guerra spaventi, onde anche i tuoi
 faticosi riposi
 sono per te trionfi
1540e salute per noi.
 Ma dove m’alzo? Ove mi spingo? Assai
 dissi in voler. Meno è quant’oso; e come
 scorge che è l’ocean quell’occhio istesso
 che non sa quanto ei sia, così la mente,
1545che a quant’è il tuo gran cor giugner non puote,
 sa però che è ’l tuo core
 oggetto de l’ossequio e de l’amore.
 
    Sì, ad amarti, ad onorarti
 sforzi l’alme, o gran regnante,
1550nel cui cor, nel cui sembiante
 stanno amore e maestà.
 
    Tu sì amabile ne reggi
 che godiam ne le tue leggi
 quel più dolce e quel più caro
1555che fa idea di libertà.