Gianguir, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA XI
 
 COSROVIO, SEMIRA e poi JASINGO
 
 COSROVIO
1125Mia regina.
 SEMIRA
                         Mio prence.
 COSROVIO
 Col crederti infedele...
 SEMIRA
 Col mostrarmi gelosa...
 COSROVIO
 Quanto ingiusto ti fui!
 SEMIRA
                                            Quanto ti offesi!
 COSROVIO
 Deh! L’ingiurie di Alinda obblii Semira.
 SEMIRA
1130Semira emenderà di Alinda i falli.
 COSROVIO
 Ed io vendicherò di entrambe i torti.
 JASINGO
 Tempo avrete, o bell’alme,
 di ragionar contente. Omai sue genti insegne
 move Cosr Gianguir. Io da quel colle il vidi.
 COSROVIO
1135Se non fosse il piacer de la vittoria
 che a sé mi chiama, io non saprei lasciarti
 senza un fiero dolor. Soffriam l’amara
 necessità... Ti turbi? Qual nubilo repente?...
 SEMIRA
 Ah! Tu corri tra l’armi e tra i perigli,
1140spinto da l’amor mio.
 COSROVIO
 E dal tuo amore e dal mio sdegno.
 SEMIRA
                                                                O dio!
 COSROVIO
 Non sospirar.
 SEMIRA
                            Vendette,
 già mio voto, or mio affanno, io vi detesto.
 Val ciò che espongo più di ciò che spero.
1145Oh! Fossi a tempo. Ma ’l destin lo vieta.
 Si dee pugnar. Quando una volta il ferro
 s’impugnò contra un re, non si deponga
 che con la vita o col trionfo. Vanne,
 mio ben, mio re amor, mio difensor. Combatti.
1150Vinci a te. Vinci a me. Vinci al comune
 riposo. Anche fra l’armi
 sovvengati ch’io t’amo; e ne la tua
 la mia vita difendi; e certo credi
 che tra palme o tra piaghe o tra ritorte
1155il tuo solo destin sarà mia sorte.
 COSROVIO
 Lunge i tristi presagi. Addio, mia cara diletta mia consorte, anima mia.
 Seco resta, o Jasingo, e da l’armata
 licenza, ove fia d’uo uopo fia, la custodisci.
 
    Date, o trombe, il suon guerriero,
1160certo invito a la vittoria.
 Cara, addio. Mio cor tu sei;.
 Dammi un guardo e vincerò.
 
    Sguardo egli è tutto amoroso;
 ma più lieto anche il vorrei.
1165Non temer, Cche pien di gloria
 e d’amor ritornerò. (S’incammina verso il colle, seguito dai suoi)