Gianguir, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA VII
 
 ZAMA e GIANGUIR
 
 ZAMA
 Mio Gianguir, in qual duro
 varco sei posto e forse...
 l’alma me ne rimorde... io vi ti spinsi.
 GIANGUIR
 Come?
 ZAMA
                 Sì. S’io non era
780così tenera madre, or non saresti
 così misero padre.
 GIANGUIR
 Giusto in te fu il disio. Cosa volesti
 ch’era in mio pro. Malvagitade altrui
 la pervertì in mio danno.
785Ma non temer. Pena ne so sovrasta ai rei.
 ZAMA
 Arridano a la spene i giusti dei.