Gianguir, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA PRIMA
 
 SEMIRA e JASINGO
 
 SEMIRA
 Data è dunque la fede?
595Mi tradisce Cosrovio? E mi pospone
 a la figlia di Zama? O dei!
 JASINGO
                                                  Semira...
 SEMIRA
 Chi creduto l’avria? Tante promesse?
 E tanti affetti? E tanti giuramenti?
 JASINGO
 Eh! Da’ luogo a ragion.
 SEMIRA
                                            Che puoi tu dirmi?
600in discolpa del perfido?
 JASINGO
                                              Egli, vista
 nel comando la forza e nel rifiuto
 l’inevitabil pena,
 che far potea? Finger ossequio al padre...
 SEMIRA
 E sposarsi a Miraca.
 JASINGO
                                        Ancor nol fece.
 SEMIRA
605Ma lo farà. Forse a quest’ora al fianco
 de la rival, de’ torti miei si ride.
 JASINGO
 Quante volte tu stessa
 a simular lo consigliasti?!
 SEMIRA
                                                 In campo
 farlo era giusto e non in faccia al vile
610talamo di colei.
 JASINGO
 Pria che lui condannar...
 SEMIRA
                                               Già son tradita.
 JASINGO
 L’ira...
 SEMIRA
                Lasciami. Parti.
 Vo’ restar tutta in preda a l’ira mia.
 JASINGO
 Mal si accorda ragion con gelosia.
 
615   Del cieco tartaro
 e de l’eterna notte
 sei figlia squallida,
 barbara gelosia.
 a furia così ria, deh! chiudi il seno.
 
620   Men freddo è ’l Caucaso,
 meno la Libia ardente,
 di tigre e d’aspide
 meno letale è ’l dente.
 Scaccia quel gel, quel foco e quel veleno.