Faramondo, Venezia, Nicolini, 1699
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Copia
SCENA III
CLOTILDE, ADOLFO e GUSTAVO
CLOTILDE
Gustavo, orché al tuo sdegno
1230
una vittima è tolta, io qui per l’altra
ti porgo i prieghi miei.
GUSTAVO
Sarà cambiata
la vittima e non tolta.
T’unirò al tuo amator.
ADOLFO
Padre, qual colpa,
qual legge la condanna?
GUSTAVO
Il mio furore,
1235
il tuo orgoglio, il tuo amore.
ADOLFO
Ah pria che que’ be’ lumi
chiuda un eterno obblio, sia tua Clotilde.
Volontier te la cedo.
CLOTILDE
Io sola, Adolfo,
ho ragion sul mio cor.
ADOLFO
Non ti sgomenti
1240
il vederla costante.
GUSTAVO
Tarda è la tua pietade.
Più non son genitor né son più amante.