Faramondo, Venezia, Nicolini, 1699

 SCENA PRIMA
 
 GUSTAVO e ROSIMONDA
 
 GUSTAVO
 Tu, contumace al padre,
1185al fratello  spergiura,
 tu salvar Faramondo?
 ROSIMONDA
                                           Ei s’era posto
 volontario ne’ ceppi.
 GUSTAVO
                                        Anzi vel trasse
 l’orror del suo delitto.
 Te chi mosse a salvarlo?
 ROSIMONDA
                                              A lui non volli
1190dover la mia vendetta.
 GUSTAVO
                                            Odio ch’è giusto
 non ha tanti rispetti. Ah figlia, figlia,
 tu arrossisci richiesta
 e colpevole se’ di maggior fallo.
 ROSIMONDA
 Io, padre?
 GUSTAVO
                      A un vile affetto,
1195senz’aver al tuo sangue,
 a’ dei patri, al mio sdegno alcun riguardo,
 consegnasti te stessa.
 Svela pur la tua colpa.
 Non la devi temer, se l’hai commessa.
 ROSIMONDA
1200Padre, un affetto è amore
 di noi più forte e tu medesmo il sai.
 Nel suo poter discolpe
 pur non cerco al mio fallo.
 Amo, sì, Faramondo.
 GUSTAVO
                                         E tanto ascolto?
 ROSIMONDA
1205Ma l’amo da nemica e da tua figlia.
 GUSTAVO
 Non dovea una mia figlia
 salvar mai Faramondo.
 ROSIMONDA
                                             Il voglio estinto.
 GUSTAVO
 Ma libertà gli desti.
 ROSIMONDA
 Per punirlo più giusta.
 GUSTAVO
1210Vattene; a me si aspetta
 di te far e di lui giusta vendetta.
 ROSIMONDA
 
    Vuoi vedermi il cor trafitto?
 Nel mio amore il puoi mirar.
 
    La mia colpa è tua vendetta,
1215che se amor sa il mio delitto
 anche amor sa il mio penar.