Euristeo, Vienna, van Ghelen, 1724

 LICENZA
 
 Candido e fausto giorno, alfin tu vieni
 a renderne quel bene,
 senza cui ne cingean nebbie ed orrori.
1205Più del fulgido Apollo, a noi ti guida
 l’inclita Elisa. Ella ne allegra e bea
 con l’amabile aspetto e rassicura,
 col piacer che ne reca,
 quello ancor che speriam. Sì, grande augusta,
1210a te la nostra in fronte
 felicità sta scritta. Il rivederti
 racconsola gli affetti e le speranze;
 e ’l nostro amor, che quanto
 sinor ti sospirò, tanto or n’esulta,
1215non anche appieno nel suo gaudio intende
 se più sia quel che gode o quel che attende.
 
    Sarem per te felici.
 Il ciel con fausti auspici
 omai fa al nostro amore
1220ragion per non temer.
 
    Elisa è nostro bene.
 Elisa è nostra spene.
 Errar non può la voce
 del pubblico piacer.
 
 Siegue il ballo di nobili giovanette e giovanetti macedoni, guidato dai principi della gioventù.
 
 Fine del dramma