Euristeo, Vienna, van Ghelen, 1724

 SCENA II
 
 AGLATIDA
 
 AGLATIDA
440Tutto sei vinto alfin, cor d’Aglatida.
 Quai strinse armi possenti e insidiose
 amor per espugnarti!
 Ei d’eccelsa virtù sotto il sembiante
 non pretese che stima. Al cor, già poco
445a le sue frodi avvezzo,
 parve il voto innocente.
 L’approvò. Sen compiacque; e la sorpresa
 sol conobbe il meschin, quando si vide
 mancar la libertade e la difesa.
 
450   Di mie catene pur son contenta;
 né mi tormenta
 la rimembranza di libertà.
 
    So che nel caro mio bel tiranno
 uniti stanno
455virtù ed amore con fedeltà.