Euristeo, Vienna, van Ghelen, 1724

 SCENA II
 
 ISMENE e poi CLEARCO
 
 ISMENE
55Sia tuo, non te lo invidio; e pur sospiro,
 cara Aglatida, il fortunato Ormonte.
 Da un’incognita forza
 strigner mi sento; e sua virtude è tanta
 che la mia quasi è vinta;
60ma del facile cor gl’impeti affreno
 con la ragion. Cerco d’amar Clearco
 e trovo in lui quanto ad amore invoglia;
 ma amare e disamar chi può a sua voglia?
 CLEARCO
 Vinti i Tessali sono.
65Giace Epigene estinto. Edessa è salva;
 e di più palme adorno
 cingon le liete turbe il prode Ormonte,
 tardo lasciando a lui volger il passo,
 ove il buon re lo attende e ’l cor lo chiama.
 ISMENE
70E con l’avviso a me ne vien Clearco,
 non so se a pien contento.
 CLEARCO
 Ad Ismene ritorno e sarò mesto?
 ISMENE
 Le vittorie di Ormonte
 a lui danno Aglatida.
 CLEARCO
                                         Ismene sola
75sarebbe il mio dolor nel suo trionfo.
 ISMENE
 De l’armi e dei perigli erano oggetto
 Aglatida e ’l suo trono anche a Clearco.
 CLEARCO
 Aglatida e ’l suo trono abbiasi Ormonte.
 Sta tutto il fasto mio nel cor d’Ismene.
 ISMENE
80E questo cor ti parli. Odine i voti.
 Vorrei per pace mia che amando Ismene
 nobil conquista tua fosse Aglatida
 e fosser tuoi trofei le altrui vittorie.
 Alor saria Clearco
85ciò, lo dirò, ciò che a’ miei lumi è Ormonte.
 CLEARCO
 Ormonte? O fortunato!
 Il maggior non sapea de’ tuoi trionfi.
 ISMENE
 Gelosia non ti turbi.
 La virtù de l’eroe giunse a svegliarmi
90stima sì, non amor. Rispetto amica
 gli affetti di Aglatida e grata i tuoi.
 Più dirò ancora. In tuo favor desio
 vincer del cor le ripugnanze e amarti.
 CLEARCO
 Ah! Volendomi amar, già mi ameresti.
 ISMENE
95Anche un forte voler tiene i suoi ceppi.
 Ma ti si tolga ogni sospetto. Ormonte
 sposo sia di Aglatida. Il nodo illustre
 sostieni.
 CLEARCO
                   Opra mi chiedi onesta e cara.
 Ma ne prevedi inciampi?
 ISMENE
100E da Glaucia e dal re.
 CLEARCO
                                          Qual puote a Glaucia
 speme restar dopo i trofei di Ormonte?
 ISMENE
 Quella che vien dal disperar. Tu vedi
 qui ’l suo poter. Cisseo l’ascolta e l’ama.
 CLEARCO
 E in regio sen la fede,
105giurata al vincitor, sarà spergiura?
 ISMENE
 Tanto fede in re dura,
 quanto util suo la crede. Oscuri sono
 i natali di Ormonte. In sugl’Illiri
 stende Glaucia lo scettro; e più di Edessa
110non crollano le mura a l’urto ostile.
 CLEARCO
 Non più, che in pro del giusto
 servirò al tuo comando e a la mia gloria.
 ISMENE
 Piacemi; e tua virtù giunga al mio core
 per sentier pria di stima e poi d’amore.
 
115   Se ancor non m’arde in seno
 fiamma d’amor per te,
 per te difendo almeno
 la libertà del cor.
 
    Quanto te amar desio,
120facciasi amar tua fé;
 il tuo riposo e ’l mio
 stan nel tuo solo amor.