Andromaca, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IX
 
 ULISSE
 
 ULISSE
 Dal non usato stordimento alfine
 scuotiti, alma d’Ulisse.
850Tu cercavi un sol bene. Ecco ne hai due,
 il nimico ed il figlio.
 Che pro? Qual uso farne
 puoi? Si uccida Astianatte; amor ne trema.
 Telemaco si abbracci; odio il ributta.
855Chi scioglierà l’inestricabil nodo?
 Natura? Arte l’ha vinta. Ulisse a entrambi
 è abbominevol nome.
 Andromaca? Qual fede
 dar posso ad una madre? In su quel labbro
860anche il vero è sospetto.
 Che farò? Grecia, Pirro, odio, natura,
 tutto mi nuoce. Timido, perplesso,
 più non si riconosce Ulisse istesso.
 
    Una femmina mi ha vinto
865di accortezza e m’ingannò.
 
    E dal cieco labirinto
 per uscir la via non ho.
 
 Il fine dell’atto terzo