Andromaca, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA V
 
 ANDROMACA, ELENO
 
 ANDROMACA
 Se non posso il mio figlio, almen ch’io vegga
 la pietra che lo chiude.
 ELENO
                                            Ah, tu qui ancora!
720Può tradirti il timor. Va’. Piangi altrove.
 ANDROMACA
 Chi teme da vicin suol temer meno.
 ELENO
 A fronte avrai lo scaltro Ulisse. Eh, parti.
 ANDROMACA
 Lo star lungi m’uccide. A’ miei tormenti
 lascia un respiro.
 ELENO
                                  A senno tuo; ma senti.
 
725   In quale strana
 orrida tana
 possa appiattarsi
 l’ancor tenero lione,
 cerca invano il cacciator.
 
730   Ma dove ei veda
 la timorosa
 madre aggirarsi,
 se ne accorge e ne fa preda;
 e ne ha colpa un troppo amor.