Andromaca, Venezia, Pasquali, 1744

 ARGOMENTO
 
    Chiunque ha letta l’Andromaca di Euripide e del Racine e le Troadi d’Euripide e di Seneca conoscerà che io in questo dramma mi sono ingegnato d’imitarli in più luoghi e d’approfittarmi di così eccellenti esemplari; ma con tutto questo, conoscerà parimente che la tessitura d’esso è molto diversa da quella delle loro tragedie. L’argomento è per sé noto a ciascuno; nessuno degli attori è di mia invenzione; tutti me gli ha somministrati la lettura degli antichi scrittori; ed ho intrecciato in tal guisa il verisimile col vero che a grande stento possono discernersi l’uno dall’altro. A maggior chiarezza tuttavia della favola, darò in ristretto la notizia della qualità e del carattere di ciascuno de’ personaggi che hanno parte in essa.
    Andromaca, figliuola d’Eezione, re di Tebe nella Cilicia, fu moglie d’Ettore, figliuolo di Priamo re di Troia. Suo marito fu ucciso da Achille e, dopo la presa di Troia, venne in poter di Pirro, da cui fu ardentemente amata.
    Astianatte fu figliuolo d’Ettore e di Andromaca. Finita la guerra, i Greci commisero la morte di lui ad Ulisse. I più degli scrittori vogliono che Ulisse lo facesse morire precipitato da un’alta torre di Troia. Altri asseriscono che Andromaca trovasse modo d’ingannare Ulisse e di salvare Astianatte; ed io a questi mi sono attenuto, con l’esempio del soprannomato Racine.
    Pirro, figliuolo d’Achille e nipote di Peleo, onde i discendenti furono detti Pelidi, fu re d’Epiro. Amò Andromaca e si ammogliò con Ermione, principessa di Sparta.
    Ermione nacque di Menelao re di Sparta, della casa degli Atridi, e d’Elena e fu moglie di Pirro. Ebbe gelosia degli amori di lui con Andromaca e ciò la indusse primieramente a proccurare la morte d’Andromaca e poi quella di Pirro col mezzo d’Oreste.
    Ulisse, re d’Itaca e marito di Penelope, fu uno de’ più atroci nimici de’ Troiani e quegli che più insistette a far morire Astianatte.
    Telemaco fu suo figliuolo e poco d’età diverso dovette essere da Astianatte. Partito il padre da Itaca, andò peregrinando in più luoghi, senza sapersi ove fosse. Ciò mi dà motivo di fingere che Andromaca, avendo presentito da Eleno e da Cassandra, figliuoli di Priamo e indovini per inspirazione d’Apollo, che Astianatte avrebbe corso pericolo di morte e che la sola via di salvarlo sarebbe stata l’avere in sua mano Telemaco, lo facesse rapire in Itaca insieme con Eumeo.
    Eleno fu veramente figliuolo di Priamo; ma per onesto motivo lo dico solamente principe del real sangue troiano. In progresso di tempo fu marito d’Andromaca e regnò lungamente con lei nell’Adania, poi detta Molossia, ch’è una parte dell’Epiro, donata da Pirro ad esso loro.
    Oreste fu figliuolo d’Agamennone, re d’Argo e di Micene. Amò Ermione e per cagione di lei fu prima rivale e poi uccisore di Pirro.
    Eumeo fu uno de’ vassalli più confidenti d’Ulisse, il quale, partendosi da Itaca, lo lasciò alla custodia di suo figliuolo Telemaco.