Faramondo, Venezia, Nicolini, 1699

 SCENA X
 
 TEOBALDO con ferro alla mano e detti
 
 TEOBALDO
 E dal mio ferro or questa morte avrai.
 ROSIMONDA
 Aimè!
 CLOTILDE
               Ferma, spietato.
 FARAMONDO
770O qualunque tu sia, vieni e m’uccidi.
 Non difendo una vita
 ch’è in odio a Rosimonda e ch’io detesto.
 TEOBALDO
 Sì, mori, iniquo; il fatal colpo è questo.
 ROSIMONDA
 Ferma, Teobaldo; io tel comando, io figlia
775del tuo sovran, tua principessa. Avverti
 che a la tua man non lice
 pria del cenno real sugli occhi miei
 dar morte a Faramondo.
 Non opporti e ubbidisci.
 TEOBALDO
                                               Aspro divieto.
 CLOTILDE
780L’alma respira.
 TEOBALDO
                               Ubbidirò. Ti serba
 a supplizio più infame il tuo destino.
 Dammi quel brando.
 FARAMONDO
                                         A ignobil man non cede
 Faramondo il suo ferro.
 Eccolo, Rosimonda, a’ piedi tuoi.